Colle Mora è una piccola cantina umbra a Pietrauta, frazione di Montefalco, che ben rappresenta l’evoluzione del territorio e del Sagrantino, da vino passito consumato in casa o vino da taglio, a vino di piena espressione enologica e riconosciuta eleganza. Questa trasformazione è anche quella che hanno compiuto Simone Tabarrini e sua moglie Michela Martini, che nel 2003 piantarono i primi vigneti e nel 2008 vinificarono per la prima volta, imbottigliando Montefalco Rosso e Montefalco Sagrantino. Colle Mora si trova in un piccolo borgo che tra le sue mura racchiude la cantina e alcune abitazioni: casa e bottega per Tabarrini che, praticamente da solo, fa crescere una piccola realtà di valore, con i vigneti che circondano il borgo, che punta alla qualità.

Lavorazione a mano, cura e passione, sono gli ingredienti della ricetta che Simone e Michela hanno applicato al vino “Una realtà familiare ? Eccoci siamo noi, otto ettari, cinque etichette e ventimila bottiglie. Vendiamo molto direttamente in cantina, ai privati che vengono a visitarci, poi qualche enoteca, qualche ristorante. Il tutto con molta attenzione e cura, le nostre caratteristiche principali, per una lavorazione semplice, con bassissime solforose sia nei rossi che nei bianchi”.

Degustiamo i vini nel salotto di casa, semplicità e concretezza. A partire dal Trebbiano Spoletino Bagnolo, il nome è quello di una zona dei vigneti. Il vitigno espresso in purezza, consegna un naso intenso e spiccato, preciso nei sentori. L’acidità è piena con buon equilibrio. Il Montefalco Rosso Cor de Muro 2016 prende il nome proprio da quel muro che circonda il borgo. Un naso fresco e pronto, al palato è agevole, dinamico e capace di persistere nei sentori. Una bella espressione di semplicità di carattere e coerenza stilistica.
Il Sagrantino Bove 2016 si presenta elegante e raffinato al naso, con sentori pieni e intensi. Al palato è carico, di struttura avvolgente, con un morbido tannino. Lo stesso Sagrantino, annata 2015 al palato è ricco, speziato, complesso, molto coerente con l’annata successiva, dimostra identità e un timbro proprio. Al naso è potente, ma vellutato con sentori di frutta matura.
Si termina con il Sagrantino Passito di ottima morbidezza e concretezza, un vino che esprime una notevole identità e ben rappresenta il territorio.
“A breve – racconta Tabarrini – uscirà un vino senza solfiti a fermentazione spontanea, base Sagrantino e Merlot. Si chiamerà “Libero” e lo sarà di nome e di fatto. Diretto, pulito, senza fronzoli”.
